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Chi è saggio capirà ed aiuterà, chi non lo è lo farà meno...

Sostiene il Presidente: “L'EUROPEISMO E' COME L'ESPERANTO”

Intervistato da Lidové Noviny (quotidiano ceco, 19/6/08) il signor Presidente della Repubblica Ceca ha collegato molto chiaramente l'europeismo con l'esperanto. Nessun altro politico ceco sinora aveva espresso questa relazione fondamentale con tale proprietà e solo con due parole! Tutte le nazioni della UE parlano con la propria lingua nazionale, ma nessuna lingua nazionale (neppure l'inglese), per varie ragioni, può essere adatta come lingua internazionale per gli Europei. Gli Europei si devono capire grazie ad una lingua non nazionale – una eurolingua.

Adesso è così possibile eliminare quelle fortissime barriere nella comprensione reciproca che si sono create per lungo tempo a causa dell'esistenza di tante lingue nazionali. La scarsa capacità di comunicazione esistente nella UE è un problema non solo durante le vacanze all'estero, ma è anche motivo di gravi perdite economiche.

Il Presidente Václav Klaus come economista conosce questi rapporti sin troppo bene. L'eurolingua è comunque necessaria anche perché, se una lingua nazionale fosse usata per comunicare in UE, sarebbe infranto il principio basilare della eguaglianza tra tutti i cittadini e gli Stati della Unione. Nel caso che la scelta cadesse, com'è possibile, sull'inglese, allora i parlanti di madrelingua inglese avrebbero un enorme vantaggio, in confronto agli altri Europei, che sarebbero automaticamente cittadini di seconda classe.

Le lingue nazionali sono oltretutto provviste di molte eccezioni, così richiedono molti sforzi temporali e finanziari anche solo per un loro studio parziale. Tutti questi problemi li risolverebbe la lingua neutrale e sovranazionale esperanto (eurolingua), che è stata creata senza eccezioni e che si può imparare in un arco di tempo infinitamente più breve. Così lo possono imparare anche larghi strati della popolazione, che non imparerebbero mai nessun'altra lingua straniera nazionale.

L'Eurolingua inoltre protegge le culture e le lingue nazionali di fronte alla vera e propria colonizzazione della lingua inglese. Dall'intervista risulta chiaramente, che proprio la conservazione dell'identità nazionale è prioritaria, per il signor Presidente, nella costruzione della UE.

Qui ad E-lingvo ci rallegriamo molto, che un politico così eminente abbia una opinione, riguardo a questo tema, simile alla nostra.


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